sabato 29 settembre 2018

Festa Madonna di Fatima 2018




Festeggiamenti in onore della

Madonna di Fatima 2018



30 Settembre 2018 – XXVI Domenica del Tempo Ordinario

Ore   8.00     Celebrazione Eucaristica in Basilica.

Ore   9.00     Celebrazione Eucaristica nella Chiesa dei Cappuccini.

Ore 10.00    Arrivo in Basilica ed accoglienza del Simulacro della Madonna di Fatima pellegrina.

Ore 11.00    Celebrazioni Eucaristiche in Basilica.

Ore 19.00    Preghiera del Rosario.

Ore 19.30    Celebrazione Eucaristica presieduta dal sac. Giorgio Occhipinti, direttore diocesano dell’Ufficio per la pastorale della salute.



1 - 31 OTTOBRE MISSIONARIO MARIANO



Dal 1 al 21 ottobre: Tutti i giorni alle ore 18.30 preghiera del Santo Rosario per chiedere alla Santa Madre di Dio e a San Michele Arcangelo di proteggere la Chiesa dal diavolo, che sempre mira a dividerci da Dio e tra di noi, come richiesto da Papa Francesco.



Giovedì 4 ottobre – Festa di San Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia

Inizio del triduo in onore della Madonna del Rosario



7 ottobre – XXVII Domenica del Tempo Ordinario

Ore   8,00     Celebrazione Eucaristica in Basilica.

Ore   9,00     Celebrazione Eucaristica nella chiesa dei Cappuccini.

Ore 11.00    Celebrazione Eucaristica in Basilica e benedizione degli Educatori  ACR all’inizio dell’anno pastorale.

Ore 12.00    Supplica alla Madonna del Rosario di Pompei.

Ore 19.30    Celebrazione Eucaristica in Basilica. Dopo la S. Messa preghiera del Rosario per tutta l’Umanità, canto delle Litanie Lauretane e del Magnificat.



14 ottobre – XXVIII Domenica del Tempo Ordinario

Ore   8,00     Celebrazione Eucaristica in Basilica.

Ore   9,00     Celebrazione Eucaristica nella chiesa dei Cappuccini.

Ore 11.00    Celebrazione Eucaristica in Basilica e benedizione dei Ragazzi all’inizio dell’anno catechistico.

Ore 19.30    Celebrazione Eucaristica in Basilica. Dopo la S. Messa preghiere a Maria.


Da Lunedì 15 e Sabato 20 Ottobre – in Basilica

Settimana di Preghiera in preparazione alla Festa della Madonna di Fatima



Lunedì 15 Ottobre – S. Teresa di Gesù, vergine e dottore

Ore   8.30     Celebrazione Eucaristica.

Ore 16.00    In Basilica: omaggio alla Madonna di Fatima da parte dei Bambini e dei Ragazzi fino ai 9 anni.

Ore 18.15    Preghiera del Rosario in canto, lettura dell’apparizione e preghiera di Papa Francesco.

Ore 19.00    Celebrazione Eucaristica.



Martedì 16 Ottobre – S. Margherita Maria Alacoque, vergine

Ore   8.30     Celebrazione Eucaristica.

Ore 16.00    In Basilica: omaggio alla Madonna di Fatima da parte dei Ragazzi che faranno la Prima Comunione (10 anni).

Ore 18.15    Preghiera del Rosario in canto, lettura dell’apparizione e preghiera di Papa Francesco.

Ore 19.00    Celebrazione Eucaristica.



Mercoledì 17 Ottobre – Sant’Ignazio di Antiochia

Ore   8.30     Celebrazione Eucaristica.

Ore 16.00    In Basilica: omaggio alla Madonna di Fatima da parte dei Ragazzi di 1° e 2° anno di Cresima e post Cresima.

Ore 18.15    Preghiera del Rosario in canto, lettura dell’apparizione e preghiera di Papa Francesco.

Ore 19.00    Celebrazione Eucaristica presieduta da don Girolamo Alessi, nel 1° anniversario dell’inizio del ministero pastorale di parroco.



Giovedì 18 ottobre – San Luca Evangelista

Ore   8.30     Celebrazione Eucaristica.

Ore 18.00    Esposizione del SS.mo Sacramento e preghiera di adorazione.

Ore 18.30    Celebrazione dei Vespri e benedizione Eucaristica.

Ore 19.00    Celebrazione Eucaristica.



Venerdì 19 ottobre – San Paolo della Croce

Ore   8.30     Celebrazione Eucaristica.

Ore 18.15    Preghiera del Rosario in canto, lettura dell’apparizione e preghiera di Papa Francesco.

Ore 19.00    Celebrazione Eucaristica.



Sabato 20 ottobre – S. Maria in Sabato

Ore 16.00    In piazza SS. Annunziata: animazione e giochi per i Ragazzi di Azione Cattolica della nostra parrocchia.

Ore 18.00    Preghiera dei Ragazzi ed omaggio floreale alla Madonna di Fatima.

Ore 20.30    In piazza SS. Annunziata
                        Sagra della “mitilugghia” a cura dei Giovani della Parrocchia
                        Sagra del “cannolo” a cura de LA BOTTEGA DEL DOLCE 
                         di Iacono Salvatore, via Architetto Mancini 20 Comiso.



SPECIAL STARS DANCING
del maestro Giuseppe Cassibba,
via delle Acacie 8 Comiso,
offre uno SPETTACOLO DI DANZA
con i finalisti al trofeo CONI 2018 (Rimini), presenta ALEX PICCIONELLO.




Domenica 21 ottobre – XXIX Domenica del Tempo Ordinario
Giornata Missionaria mondiale
Festa della Madonna di Fatima

Ore   8.00     Celebrazione Eucaristica in Basilica.

Ore   9,00     Celebrazione Eucaristica nella chiesa dei Cappuccini.

Ore 11.00    Celebrazione Eucaristica in Basilica

Ore 17,30    Santo Rosario meditato e coroncina alla Madre di Dio.

Ore 18,00 -  Solenne Celebrazione Eucaristica.

                        Al termine della celebrazione: atto di affidamento alla Vergine Santa e inizio della processione con il Simulacro della Madonna di Fatima per le seguenti vie: Piazza SS. Annunziata, Corso Vittorio Emanuele, G. Iacono, Piazza Fonte Diana, Degli Studi, Papa Giovanni XXIII, Corso Vittorio Emanuele, Conte di Torino, Principessa Elena, Duca d’Aosta, Calatafimi, Colletta, Erea, Conte di Torino, San Leonardo, Pace, Roma, Marengo, Ricotti, Conte di Torino, Archimede, Bertani, San Leonardo, rientro nella Chiesa di San Leonardo.

La processione sarà animata dal Corpo bandistico “Diana”.



Dal 21 al 31 ottobre

Tutti i giorni alle ore 16.30, nella Chiesa di San Leonardo, preghiera del Rosario.



Mercoledì 24 ottobre

Solennità della Dedicazione della nostra Basilica

Ore   8.30     Celebrazione Eucaristica.

Ore 18.30    Celebrazione dei Vespri.

Ore 19.00    Solenne Celebrazione Eucaristica nel 143° anniversario della Dedicazione della Basilica, partecipano tutti i Gruppi, le Associazioni e i Movimenti presenti nella Comunità parrocchiale.



Giovedì 25 ottobre – Giornata mariana

Ore   8.30     Celebrazione Eucaristica nella Chiesa dei Cappuccini.

Ore 18.00    Esposizione del SS.mo Sacramento e preghiera di adorazione.

Ore 18.30    Celebrazione dei Vespri e benedizione Eucaristica.

Ore 19.00    Celebrazione Eucaristica, durante la quale verranno benedette le mamme in attesa. Al termine, benedizione con la reliquia della Madonna.



Sabato 27 ottobre – S. Maria in Sabato

Ore   8.30     Celebrazione Eucaristica nella Chiesa dei Cappuccini.

Ore 16.30    Celebrazione Eucaristica nella Chiesa di S. Leonardo.

Ore 17.30    Preghiera del Rosario in Basilica.

Ore 18.00    Celebrazione Eucaristica in Basilica.




L’orario invernale ha inizio la notte tra il 27 e il 28 ottobre. Alle ore 03:00 mettere l’orologio un’ora indietro spostando le lancette sulle ore 02:00 (un’ora in più = un’ora di sonno in più!)



Domenica 28 ottobre – XXX Domenica del Tempo Ordinario

Ore   8,00     Celebrazione Eucaristica in Basilica.

Ore   9,00     Celebrazione Eucaristica nella chiesa dei Cappuccini.

Ore 11.00    Celebrazione Eucaristica in Basilica.

Ore 18.30    Celebrazione Eucaristica in Basilica.



Mercoledì 31 ottobre

Ore   8.30     Celebrazione Eucaristica in Basilica

Ore 16.00    Preghiera del Rosario nella chiesa di San Leonardo.

Ore 16.30    Celebrazione Eucaristica nella chiesa di San Leonardo.

Ore 17.00    Nella chiesa di San Leonardo sorteggio del televisore e della statuetta della Madonna di Fatima.

Ore 17.30    Preghiera del Rosario in Basilica.

Ore 18.00    Celebrazione Eucaristica in Basilica.



Comiso, 15 settembre 2018



Il parroco

   don Girolamo Alessi



Comunicato della Sala Stampa della Santa Sede, 29.09.2018


La preghiera del Santo Rosario


 
Il Santo Padre ha deciso di invitare tutti i fedeli, di tutto il mondo, a pregare il Santo Rosario ogni giorno, durante l’intero mese mariano di ottobre; e a unirsi così in comunione e in penitenza, come popolo di Dio, nel chiedere alla Santa Madre di Dio e a San Michele Arcangelo di proteggere la Chiesa dal diavolo, che sempre mira a dividerci da Dio e tra di noi.
Nei giorni scorsi, prima della sua partenza per i Paesi Baltici, il Santo Padre ha incontrato padre Fréderic Fornos S.I., direttore internazionale della Rete Mondiale di Preghiera per il Papa; e gli ha chiesto di diffondere in tutto il mondo questo suo appello a tutti i fedeli, invitandoli a concludere la recita del Rosario con l’antica invocazione “Sub Tuum Praesidium”, e con la preghiera a San Michele Arcangelo che ci protegge e aiuta nella lotta contro il male (cfr. Apocalisse12, 7-12).
La preghiera – ha affermato il Pontefice pochi giorni fa, l’11 settembre, in un’omelia a Santa Marta, citando il primo libro di Giobbe - è l’arma contro il Grande accusatore che “gira per il mondo cercando come accusare”. Solo la preghiera lo può sconfiggere. I mistici russi e i grandi santi di tutte le tradizioni consigliavano, nei momenti di turbolenza spirituale, di proteggersi sotto il manto della Santa Madre di Dio pronunciando l’invocazione “Sub Tuum Praesidium”.
L’invocazione "Sub Tuum Praesidium" recita così:
“Sub tuum praesidium confugimus Sancta Dei Genitrix. Nostras deprecationes ne despicias in necessitatibus, sed a periculis cunctis libera nos semper, Virgo Gloriosa et Benedicta”.
[Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio. Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, ma liberaci da ogni pericolo, o Vergine Gloriosa e Benedetta].
Con questa richiesta di intercessione il Santo Padre chiede ai fedeli di tutto il mondo di pregare perché la Santa Madre di Dio, ponga la Chiesa sotto il suo manto protettivo: per preservarla dagli attacchi del maligno, il grande accusatore, e renderla allo stesso tempo sempre più consapevole delle colpe, degli errori, degli abusi commessi nel presente e nel passato e impegnata a combattere senza nessuna esitazione perché il male non prevalga.
Il Santo Padre ha chiesto anche che la recita del Santo Rosario durante il mese di ottobre si concluda con la preghiera scritta da Leone XIII:
“Sancte Michael Archangele, defende nos in proelio; contra nequitiam et insidias diaboli esto praesidium. Imperet illi Deus, supplices deprecamur: tuque, Princeps militiae caelestis, Satanam aliosque spiritus malignos, qui ad perditionem animarum pervagantur in mundo, divina virtute, in infernum detrude. Amen”.
[San Michele Arcangelo, difendici nella lotta: sii il nostro aiuto contro la malvagità e le insidie del demonio. Supplichevoli preghiamo che Dio lo domini e Tu, Principe della Milizia Celeste, con il potere che ti viene da Dio, incatena nell’inferno satana e gli spiriti maligni, che si aggirano per il mondo per far perdere le anime. Amen].

sabato 15 settembre 2018

Discorso di papa Francesco a Piazza Armerina - 15 settembre 2018

Visita Pastorale del Santo Padre
alle Diocesi di Piazza Armerina e di Palermo
in occasione del 25° anniversario della morte
del Beato Pino Puglisi
(15 settembre 2018)


Discorso del Santo Padre a Piazza Armerina

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Sono contento di trovarmi in mezzo a voi. È bello il sole della Sicilia! È bello! Grazie di questa calorosa accoglienza! Ringrazio il Vescovo Mons. Rosario Gisana, il Sindaco e le altre Autorità, come pure tutti coloro che hanno collaborato a questa visita.
Il vostro Vescovo ha appena ricordato la scelta che la Chiesa di Piazza Armerina sta compiendo con gioiosa speranza, in mezzo alle diverse problematiche che limitano la serenità di questo territorio. Non sono poche le piaghe che vi affliggono. Esse hanno un nome: sottosviluppo sociale e culturale; sfruttamento dei lavoratori e mancanza di dignitosa occupazione per i giovani; migrazione di interi nuclei familiari; usura; alcolismo e altre dipendenze; gioco d’azzardo; sfilacciamento dei legami familiari. E di fronte a tanta sofferenza, la comunità ecclesiale può apparire, a volte, spaesata e stanca; a volte invece, grazie a Dio, è vivace e profetica, mentre ricerca nuovi modi di annunciare e offrire misericordia soprattutto ai fratelli caduti nella disaffezione, nella diffidenza, nella crisi della fede. Perché è vero: non è facile portare avanti la fede tra tante problematiche. Non è facile, io lo capisco.
Considerare le piaghe della società e della Chiesa non è un’azione denigratoria e pessimistica. Se vogliamo dare concretezza alla nostra fede, dobbiamo imparare a riconoscere in queste sofferenze umane le stesse piaghe del Signore. Guardarle, toccarle (cfr Gv 20,27). Toccare le piaghe del Signore nelle nostre piaghe, nelle piaghe della nostra società, delle nostre famiglie, della nostra gente, dei nostri amici. Toccare le piaghe del Signore lì. E questo significa per noi cristiani assumere la storia e la carne di Cristo come luogo di salvezza e liberazione. Vi esorto, pertanto, a impegnarvi per la nuova evangelizzazione di questo territorio centro-siculo, a partire proprio dalle sue croci e sofferenze. Dopo aver concluso il bicentenario della vostra Diocesi, vi attende una missione avvincente, per riproporre il volto di una Chiesa sinodale e della Parola; Chiesa della carità missionaria; Chiesa comunità eucaristica.
La prospettiva di una Chiesa sinodale e della Parola richiede il coraggio dell’ascolto reciproco, ma soprattutto l’ascolto della Parola del Signore. Per favore, non anteponete nulla al centro essenziale della comunione cristiana, che è la Parola di Dio, ma fatela vostra specialmente mediante la lectio divina, momento mirabile di incontro cuore a cuore con Gesù, di sosta ai piedi del divino Maestro. Parola di Dio e comunione sinodale sono la mano tesa a quanti vivono tra speranze e delusioni e invocano una Chiesa misericordiosa, sempre più fedele al Vangelo e aperta all’accoglienza di quanti si sentono sconfitti nel corpo e nello spirito, o sono relegati ai margini. Per realizzare questa missione, è necessario rifarsi sempre allo spirito della prima comunità cristiana che, animata del fuoco della Pentecoste, ha testimoniato con coraggio Gesù Risorto. Entrate con fiducia, cari fratelli e sorelle, nel tempo del discernimento e delle scelte feconde, utili per la vostra felicità e per lo sviluppo armonioso. Ma per andare avanti in questo, voi dovete essere abituati alla Parola di Dio: leggere il Vangelo, tutti i giorni, un piccolo passo del Vangelo. Non prende più di cinque minuti. Forse un piccolo Vangelo in tasca, nella borsa… Prenderlo, guardare, e leggere. E così, tutti i giorni, come goccia a goccia, il Vangelo entrerà nel nostro cuore e ci farà più discepoli di Gesù e più forti per uscire, aiutare tutte le problematiche della nostra città, della nostra società, della nostra Chiesa. Fatelo, fatelo. Chiedo al Vescovo che faciliti la possibilità di avere un piccolo Vangelo per tutti quelli che lo chiedono, per portarlo con sé. La lettura della Parola di Dio vi farà forti.
Per essere Chiesa della carità missionaria, occorre prestare attenzione al servizio della carità che oggi è richiesto dalle circostanze concrete. I sacerdoti, i diaconi, i consacrati e i fedeli laici sono chiamati a sentire compassione evangelica – questa parola è chiara, è quello che sentiva Gesù: compassione evangelica – per i tanti mali della gente, diventando apostoli itineranti di misericordia nel territorio, ad imitazione di Dio che «è tenerezza e vuole condurci a un’itineranza costante e rinnovatrice» (Esort. ap. Gaudete et exsultate, 134). Con semplicità andate per i vicoli, i crocicchi, le piazze e i luoghi di vita feriale, e portate a tutti la buona notizia che è possibile una convivenza giusta fra noi, piacevole e amabile, e che la vita non è oscura maledizione da sopportare fatalisticamente, ma fiducia nella bontà di Dio e nella carità dei fratelli.
È importante favorire nelle parrocchie e nelle comunità la carità evangelica, la solidarietà e la sollecitudine fraterna, rifuggendo la tentazione mondana del quieto vivere, del passarsela bene, senza preoccuparsi dei bisogni altrui. Vi incoraggio a proseguire nel vostro servizio ecclesiale che si esprime in opere concrete: centri di ascolto Caritas, mense e rifugi per i fratelli più sfortunati, strutture per ospitare Gesù profugo e spaesato e case d’amore per gli anziani spesso soli e scoraggiati. Per favore, non lasciate soli gli anziani! I nostri nonni. Loro sono la nostra identità, sono le nostre radici, e noi non vogliamo essere un popolo sradicato! Le nostre radici sono nei vecchi. Avanti! Prendersi cura degli anziani, dei vecchi. Prendersi cura dei nonni. E che i giovani parlino con i nonni, così prenderanno le radici. Non dimenticate che la carità cristiana non si accontenta di assistere; non scade in filantropia – due cose diverse: carità cristiana e filantropia – , ma spinge il discepolo e l’intera comunità ad andare alle cause dei disagi e tentare di rimuoverle, per quanto è possibile, insieme con gli stessi fratelli bisognosi, integrandoli nel nostro lavoro.
Un aspetto della carità missionaria è anche quello di dedicare attenzione ai giovani e ai loro problemi. Vedo qui numerosi ragazzi e giovani, che colorano di speranza e di allegria l’assemblea. Cari amici, voi giovani, ragazzi e ragazze, vi saluto tutti e vi incoraggio ad essere gioiosi artefici del vostro destino. Guardare sempre avanti, senza dimenticare le radici. Sappiate che Gesù vi ama: Egli è un amico sincero e fedele, che non vi abbandonerà mai; di Lui potete fidarvi! Nei momenti del dubbio – tutti abbiamo avuto da giovani momenti brutti, di dubbio –, nei momenti di difficoltà, potete contare sull’aiuto di Gesù, soprattutto per alimentare i vostri grandi ideali. E nella misura in cui ognuno può, è bene anche che si fidi della Chiesa, chiamata a intercettare i vostri bisogni di autenticità e ad offrirvi un ambiente alternativo a quello che vi affatica ogni giorno, dove poter ritrovare il gusto della preghiera, dell’unione con Dio, del silenzio che porta il cuore verso le profondità del vostro essere e della santità. Tante volte ho sentito qualche giovane che diceva: “Io sì, di Dio mi fido, ma della Chiesa no” – Ma perché? – “Perché sono un mangiapreti”. Ah, tu sei un mangiapreti, allora avvicinati al prete e digli: “Io di te non mi fido per questo, per questo e per questo”. Avvicinati! Avvicinati anche al Vescovo, e digli in faccia: “Io della Chiesa non mi fido per questo, per questo e per questo”. Questa è gioventù coraggiosa! Ma con la voglia di ascoltare la risposta. Forse quel giorno il prete avrà il mal di fegato e ti caccerà via, ma sarà solo per quella volta, sempre ti dirà qualcosa. Ascoltare! Ascoltare! E voi, sacerdoti, abbiate pazienza, pazienza costruttiva per ascoltare i giovani, perché sempre, nell’inquietudine dei giovani, ci sono dei semi del futuro. E tu devi prenderli, e aiutare i giovani ad andare avanti. Ci vuole dialogo.
Il terzo elemento che vi indico è quello della Chiesa comunità eucaristica. Da lì, dall’Eucaristia attingiamo l’amore di Cristo per portarlo nelle strade del mondo, per andare con Lui incontro ai fratelli. Con Gesù, con Lui – questo è il segreto – si può consacrare a Dio ogni realtà, far sì che il suo Volto si imprima nei volti, il suo amore colmi i vuoti di amore. Per quanto riguarda la partecipazione alla Santa Messa, specialmente a quella domenicale, è importante non essere ossessionati dai numeri: vi esorto a vivere la beatitudine della piccolezza, dell’essere granellino di senape, piccolo gregge, pugno di lievito, fiammella tenace, pietruzza di sale. Quante volte ho sentito: “Ah io, padre, io prego, però non vado a Messa, non ci vado” – Ma perché? “Perché la predica mi annoia, dura quaranta minuti!”. No, quaranta minuti deve durare tutta la Messa. Ma la predica più di otto minuti non va.
L’Eucaristia e il sacerdozio ministeriale sono inseparabili: il prete è l’uomo dell’Eucaristia. Rivolgo un pensiero particolare ai presbiteri, bravi fratelli, e li esorto a stringersi attorno al Vescovo e fra di loro per portare a tutti il Signore. Cari sacerdoti, quanto è necessario costruire con pazienza la gioia della famiglia presbiterale, amandosi e sostenendosi a vicenda! È bello lavorare insieme, considerando i confratelli “superiori a voi stessi” (cfr Fil 2,3). In mezzo al popolo di Dio a voi affidato, siete chiamati ad essere i primi a superare gli steccati, i pregiudizi che dividono; i primi a sostare in contemplazione umile davanti alla difficile storia di questa terra, con la sapiente carità pastorale che è dono dello Spirito; i primi a indicare sentieri attraverso i quali la gente può andare verso spazi aperti di riscatto e libertà vera. Consolati da Dio, voi potrete essere consolatori, asciugare lacrime, guarire ferite, ricostruire vite, vite infrante che si consegnano fiduciosamente al vostro ministero (cfr At 5,14-16). A voi sacerdoti, mi permetto di dare una ricetta, non so se servirà: come finisco la giornata? Per dormire ho bisogno di prendere le pastiglie? Allora qualcosa non è andato bene. Ma se finisco la giornata stanco, stanchissimo, le cose vanno bene. Questo è un punto importante.
Cari fratelli e sorelle, sarebbe bello stare insieme ancora un po’! Sento il calore della vostra fede e le speranze che portate nel cuore, ma sono atteso a Palermo, dove faremo memoria grata del sacerdote martire Pino Puglisi. Ho saputo che, venticinque anni fa, appena un mese prima della sua uccisione, egli trascorse alcuni giorni qui, a Piazza Armerina. Era venuto per incontrare i seminaristi, suoi alunni al Seminario maggiore di Palermo. Un passaggio profetico, io credo! Una consegna, non solo ai sacerdoti, ma a tutti i fedeli di questa diocesi: per amore di Gesù, servire i fratelli fino alla fine! Vi affido tutti alla Vergine Maria, che venerate come Madonna delle Vittorie. In silenzio, adesso in silenzio preghiamola: “Ave o Maria…”. Lei vi sostenga nel combattimento spirituale e vi orienti con decisione verso la vittoria della Risurrezione. Vi benedico tutti di cuore e vi chiedo per favore di pregare per me. Buona giornata a tutti!
Adesso vi darò la benedizione, ma prepariamo il cuore per riceverla. Ognuno pensi ai suoi cari, perché questa benedizione scenda sui cari. Pensi ai suoi amici. E pensi anche ai nemici, alle persone a cui io non voglio bene, e che non mi vogliono bene. Aprire il cuore a tutti, perché questa benedizione scenda su tutti.

RITO DELLA BENEDIZIONE DEI QUATTRO ANGOLI DEL MONDO



Il Rito ha anzitutto il valore di una benedizione della natura e del lavoro dei contadini, affinché tutto concorra a una stagione favorevole e a un raccolto abbondante. Si benedice il mondo perché diventi ancora più sacro, maggiormente imbevuto della provvidenza divina, che nello spirito del popolo cristiano significa prosperità, abbondanza, salute, serenità di vita. Benedire la creazione è anche un atto di esorcismo compiuto sulla materia cosmica affinché sia liberata dalle infestazioni del male e diventi veicolo della vita benedetta che proviene da Dio. Benedire la terra significa anzitutto benedire il rapporto tra la terra e l’uomo, nella sua veste di sacerdote posto a metà strada tra il giardino dell’Eden e il Creatore, tra il visibile e l’invisibile, il corporeo e lo spirituale. Dio ha pensato l’uomo come un microcosmo che sintetizza in sé la vocazione del creato in tutti i suoi molteplici livelli di vita, ma soprattutto lo ha plasmato a sua immagine perché potesse superare la materialità della creazione, non per abbandonarla ma per contenerla in sé e dar voce, attraverso la razionalità e il linguaggio umani, alla lode di Dio iscritta in tutti gli esseri viventi come significato ultimo della loro esistenza (Salmo 8; 145,21; 150; 1Corinzi 15,41), ma che rischia di rimanere muta fino a quando l’uomo non contribuisce a renderla consapevole ed esplicita. I cristiani rappresentano per la materia cosmica la speranza di essere elevata al livello dello spirito, di ricevere tramite le mani dell’uomo-sacerdote la redenzione di Cristo (Romani 8,19-22) e di partecipare alla dossologia del Padre testimoniando che i cieli e la terra sono pieni della sua gloria.

Al vertice dell’andastan c’è la benedizione dei punti cardinali con la croce, il cui significato è quello di esprimere il potere cosmico della morte-innalzamento del Signore, non solo come benedizione, ma anche come testimonianza del valore cosmico della redenzione, e dunque della sacramentalità del cosmo. La benedizione con la croce appone un sigillo liturgico sul cosmo affinché tutto ciò che vibra di vita, a partire dai gesti umani più comuni, fino al mutare delle stagioni e dei colori della luce, ai profumi della terra e ai gusti dei suoi frutti, tutto porti impressa in sé un’energia sacra, un respiro di preghiera, un ritmo religioso che si sposa coi cicli della vita di tutti i mondi creati: il minerale, il vegetale, l’animale e, infine, l’umano che li porta tutti in sé. Il sangue di Gesù caduto dalla croce è penetrato capillarmente nei pori della terra come in un calice che lo ha accolto in sé, la materia cosmica ne è rimasta intrisa e consacrata per sempre. La Madre Terra conserva in sé l’immenso potenziale di forza redentrice della croce, non nel senso panteistico di una dissoluzione del divino nel tutto, ma secondo il modo dell’unione senza confusione (panenteistico) del creato e dell’increato tipico dell’incarnazione.

(Liberamente tratto da: La Settimana santa con i cristiani d’oriente, di Gianmarco Busca – Ed. Lipa) 



TARDI TI AMAI

  “Dove dunque ti trovai, per conoscerti? Certo non eri già nella mia memoria prima che ti conoscessi. Dove dunque ti trovai, per conoscerti...